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Torno, sul lago di Como, è un luogo incantevole e ricco di storia. Se avete programmato una gita sul lago di Como una sosta a Torno vale sicuramente la pena. Ecco due capolavori che dovere assolutamente visitare: la Chiesa di San Giovanni e la Villa Pliniana. (foto scattate nel 2005 con Canon 40D e 17-85mm, elaborate con On1 Photo Raw 2018.5 – vedi la prova qui)

La Chiesa di San Giovanni

La chiesa dedicata a San Giovanni Battista, sorge nella parte più antica del borgo di Torno, costruita nel XII secolo in stile gotico-romano presumibilmente sopra un precedente edificio di culto, la chiesa fu ampliata nel XV secolo e successivamente modificata tra 1600 e il 1700. Il portale è scolpito in marmo a opera di scultori della scuola dei Rodari (XV secolo), le lavorazioni sono molto simili alle sculture che troviamo sul Duomo di Como.

Il campanile costruito in muratura regolare è in stile romanico, alto e possente ha un piano di monofore e due di bifore a doppio arco. La chiesa di San Giovanni è composta da un’aula a unica navata divisa in sei campate con archi ogivali (angolo sesto acuto) caratteristici dello stile gotico, l’interno è ricco di dipinti e sculture, affreschi del XVII della scuola del Fiammenghino e porzioni di muri affrescati nel XV secolo. Da segnalare una tela di Giovanni Battista Trotti detto il Malosso (1555-1619) raffigurante la Conversione di San Paolo.

Il cimelio più interessante della chiesa di San Giovanni a Torno è il Santo Chiodo, uno dei chiodi della passione di Gesù. Si narra che un vescovo tedesco di ritorno dalla Crociata nel 1099 trovò rifugio in paese e prima di ripartire donò il prezioso Chiodo alla popolazione di Torno. Il Chiodo è conservato in uno scrigno a sette chiavi, una custodita dal parroco, le altre sei in possesso di famiglie storiche del paese. Da nove secoli il santo Chiodo è venerato dagli abitanti di Torno, la prima domenica di Maggio l’urna viene portata in processione e durante la liturgia di San Giovanni (ultima domenica di Giugno) il chiodo viene estratto dallo scrigno e immerso in un vaso di rame colmo d’acqua, acqua poi distribuita a infermi e malati.

Villa Pliniana

Villa Pliniana fu costruita nel 1573 intorno alla sorgente che porta lo stesso nome. Il nome “Pliniana” è ispirato a Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, che, per la prima volta descrivono la primavera e la sua peculiare intermittenza nel primo secolo A.D .. Nel corso del tempo altri illustri scienziati,
tra cui Leonardo Da Vinci e Benedetto Giovio, hanno studiato anche la primavera. La costruzione della villa è dovuta alla volontà del conte Giovanni Anguissola, governatore di Como, che decise di trasformare la primavera e il terreno circostante in un luogo di piacere.

Attraverso i secoli la villa attraversò periodi alternati di grande splendore e abbandono. Il Visconti, il Canarisi e il Belgiojoso sono tra le famiglie che hanno contribuito allo splendore epopea della Villa. Molti ospiti famosi nel corso degli anni hanno visitato la Pliniana: tra questi il ​​poeta Percy Shelley,
che lasciò una splendida descrizione della villa, Gioacchino Rossini che compose Tancredi nella villa stessa, Napoleone che “si dice” per aver suonato sul biliardo ancora esistente, Antonio Fogazzaro che adottò la villa come set del suo romanzo Malombra, successivamente trasformato di Mario Soldati in un film omonimo del 1942 ambientato nella villa stessa.

La villa è stata visitata da molti famosi scrittori (Byron, Foscolo, Berchet, Stendhal) musicisti (Liszt e Bellini), scienziati (Volta, Spallanzani e Ghezzi) e monarchi Giuseppe II d’Austria e Margherita di Savoia. Dopo un lungo e meticoloso lavoro di restauro, oggi la villa è tornata al suo antico splendore.

Attualmente la Villa Pliniana è stata ristrutturata e trasformata peer cerimonie ed eventi speciali (clicca qui).

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