Immagine modificata fruttando i filtri di Luminar 2018

Luminar 2018 è veramente un bel prodotto software per la manipolazione delle fotografie. Gli manca solo una cosa per essere un forte competitor di Lightroom o di CaptureOne: il browser per la gestione delle immagini ch ottimizzi il flusso di lavoro. Purtroppo al di la delle funzioni disponibili, per chi come me lavora con molte fotografie la gestione del proprio archivio è un pilastro fondamentale che un programma di gestione fotografica deve avere. Per questa ragione, per ora, Luminar 2018 è il miglior plug-in per Lightroom e non può ancora essere il suo concorrente diretto. Ho detto per ora, perché nei piani a breve di Skylum c’è proprio una nuova versione con il browser integrato.

Stesso file Raw importato in Lightroom e Luminar 2018. Come si può notare nell’immagine ingrandita al 300% lademosaicizzazione è migliore con il software di Skylum.

Skylum ha da poco rilasciato una nuova versione di Luminar chiamata Jupiter che introduce una serie di migliorie nella velocità del motore grafico e ha eliminato alcuni problemi che affiggevano la versione precedente. Il programma è disponibile sia per Windows sia per Mac e con la nuova release la velocità di elaborazione è migliorata (secondo i dati Skylum) del 300%. Inoltre, e questo secondo me è lo sviluppo più interessate, è stato re-ingegnerizzato il motore proprietario che sviluppa i file Raw, introducendo la correzione automatica della distorsione delle lenti e dell’aberrazione cromatica. È stata anche migliorata la demosaicizzazione ed equilibrati i verdi durante lo sviluppo del file Raw.

Immagine ingrandita al 300% e con la massima nitidezza: Lightroom introduce molti artefatti.

Punto di forza del prodotto sono i tanti filtri disponibili, tra cui alcuni unici per programmi di questo genere, la possibilità di lavorare in modo molto semplice con i layer, la possibilità di impostare maschere per i filtri selezionati, l’uso delle Lookup Tacles (LUT) per simulare pellicole e modificare i colori in modo creativo. I filtri sono veramente molti e per non perdersi alla ricerca di quelli che sono utili per un tipo di lavoro (per esempio quelli per lavorare su un ritratto non tutti sono gli stessi di quelli usati per migliorare un paesaggio o una street photo) sono preimpostate delle aree di lavoro con già selezionati i filtri utili per il tipo di utilizzo selezionato. Ma si possono poi creare delle proprie aree di lavoro personalizzate con i filtri che si usano più spesso.

Tra i tanti filtri a disposizione ecco quelli che preferisco.

Sviluppo Raw

Chiaramente è presente solo se si apre un file Raw, altrimenti se si lavora con un Jpeg o un altro formato è presente il pannello Sviluppo che non contiene le impostazioni per l’ottica e per trasformare l’immagine in base alle possibili aberrazioni dei grandangolari. È sicuramente uno dei pannelli più importanti per lavorare sulle immagini perché permette di modificare i parametri base come esposizione, contrasto, temperatura colore o alzare o abbassare le alte luci e le ombre. Ma permette anche di intervenire sulle aberrazioni cromatiche e ottiche.

Accent – AI Filter

La foto originale senza modifiche
La foto modificata con il filtro Accent-AI Filter

Filtro basato sull’Intelligenza Artificiale che ottimizza tutti i parametri della fotografia migliorandone la qualità e l’aspetto. È un ottimo punto di partenza per lavorare sulle foto. Non è il punto di arrivo. Poi andranno applicati altri filtri per personalizzare l’immagine. Il filtro analizza la foto e lavora su definizione, alte luci e ombre, saturazione e vividezza.

Filtro Polarizzatore

Foto originale
Foto trattata solo con il filtro polarizzatore

Perfetto per mettere in evidenza il cielo. Non funziona come il polarizzatore che si monta sulla macchina fotografica, quindi non rende l’acqua o i vetri trasparenti, ma lavora sull’intensità del cielo (alte luci saturazione e contrasto).

Effetto Orton

La foto prima dell’uso del filtro Orton
Mascherando la figura in primo piano e usando il filtro Orton per lo sfondo si può ottenere un effetto simile

Con il filtro Orton è possibile aggiungere all’immagine un morbido effetto pittorico. Il papà della fortunata tecnica è il canadese Michael Orton che alla fine degli anni ’80 aveva iniziato a sovrapporre le diapositive su pellicola, con l’intento di imitare la pittura ad acquarello e immergere i suoi soggetti in un’atmosfera fiabesca. Su può usare il filtro sia con foto naturalistiche sia per evidenziare un soggetto rispetto allo sfondo usando le maschere di selezione.

Sunrays

Foto originale
Foto modificata aggiungendo anche l’effetto Sunrays

Uno tra i più interessanti filtri di Luminar 2018. Hai fatto una bella foto naturalistica? Puoi far comparire il sole tra i rami degli alberi per rendere l’immagine ancora più impressionante.

LUT Mapping

Foto originale
Applicazione del LUT Wooden

Volete dare un look cinematografico o vintage alle vostre foto? L’uso delle mappe LUT permette tutto ciò. Una Look Up Table è praticamene un preset che prende i colori di un’immagine e li corregge secondo i valori contenuti nella tabella LUT. Per esempio, si può applicare una LUT per dare alla foto un look anni sessanta oppure per evidenziare un colore in particolare. Di base il programma ha già diversi preset ma via Internet se ne possono scaricare molti altri. Per esempio qui si possono scaricare le LUT delle simulazioni film della Fujifilm.

Il programma di Skylum è veramente completo e ha molte opzioni per modificare le foto. Luminar 2018 può essere scaricato e provato per un mese ed è attualmente in offerta a 69 dollari, un prezzo decisamente più competitivo rispetto a quello di Lightroom o Capture One (clicca qui per la pagina di Luminar 2018). Con il codice OVER50ALTOP potete avere 10 euro di sconto. Come detto però, rispetto ai due programmi più blasonati non ha la funzione per la gestione delle foto e l’ottimizzazione del flusso di lavoro.

Uso del filtro nebbia, Accento, Orton e LUT Fujifilm Acros

Nell’uso Luminar è potente ma semplice e intuitivo. Anche la gestione dei layer si apprende in breve tempo e diventa subito parte del flusso di lavoro sulla foto. Io che uso una Fujifilm ho trovato molto buono il motore per lo sviluppo dei file Raw, migliore di quello di Lightroom e paragonabile a quello di Capture One. Complessivamente, quindi, il mio giudizio sul programma è molto buono, anche se per ora soffre della mancanza di un browser delle foto che ne limita le reali potenzialità.

Di Panzeri

4 pensiero su “Luminar 2018 Jupiter, la prova”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi