Lo Zoroastrismo è stata una delle prime religioni monoteiste. Basata sugli insegnamenti del profeta Zarathuštra (o Zoroastro) è stata in passato la religione più diffusa dell’Asia centrale. La filosofia zoroastriana è riassumibile in tre concetti: “Buoni pensieri, buone parole, buone opere“.

La filosofia zoroastriana ha anche spunti molto moderni: parità sessuale, perché uomini e donne devono avere uguali diritti all’interno della società; attenzione per l’ambiente, perché la natura svolge un ruolo centrale nella pratica dello zoroastrismo; lavoro e carità, perché la pigrizia e la lentezza sono malviste, e la carità è vista invece come opera buona.

Nello zoroastrismo l’energia del creatore è rappresentata dal fuoco. Ecco perché il luogo di colto è il Tempio del fuoco. Quello di Yazd e stato costruito nel 1934 ma il fuoco che vi arde all’interno brucia dal 470 dopo Cristo. Originariamente fu acceso dallo Scià sassanide nel tempio del fuoco Pars Karyan nel Larestan. Da lì fu trasferito a Aqda dove è stato mantenuto attivo per 700 anni. Fu poi portato nel 1173 nel tempio di Nahid-e Pars nella vicina Ardakan, dove rimase per altri 300 anni fino a quando fu stato spostato nella casa di un sacerdote a Yazd. Si pensò allora alla costruzione di un tempio che lo potesse valorizzare, costruzione terminata nel 1934. Comunque, quello che anche oggi si può vedere è una fiamma che arde da quasi 1550 anni.


Interessante e un po’ inquietante la visione della morte e della relativa sepoltura, che rivela molto dell’attenzione alla natura. I rituali religiosi connessi con la morte sono concentrati sull’anima della persona e non sul corpo, considerato impuro. Alla morte, l’anima lascia il corpo dopo tre giorni. Dopo i tre giorni nei tempi antichi il cadavere veniva esposto in luoghi aperti e sopraelevati, chiamati torri del Silenzio, dove gli avvoltoi l’avrebbero mangiato. Anche gli imperatori persiani, come Dario, Ciro, Serse e Artaserse, in quanto zoroastriani, furono spolpati dagli avvoltoi e poi le ossa trovarono riposo nei sepolcri a Persepoli e a Naqs-i-Rustam.



