Le più belle chiese di Milano: il Tempio civico di San Sebastiano

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Proprio a due passi da Piazza Duomo a Milano, una via Torino, sorge una chiesa parecchio strana. La prima cosa che colpisce del Tempio civico di San Sebastiano è la sua forma, inusuale per una chiesa: circolare. Ma il tutto deriva dalla sua storia.

L’origine del culto di San Sebastiano a Milano, e di questa chiesa in particolare, va ricercata nella spaventosa peste del 1576-77. Al culmine della pestilenza, ricordando come alte città fossero state liberate dal terribile morbo per intercessione di San Sebastiano, posero la città sotto la sua protezione. A questa iniziativa dell’autorità civile aderì con entusiasmo anche l’arcivescovo, San Carlo Borromeo.

Il Vicario di Provvigione e i suoi sessanta consiglieri (sindaco e consiglio comunale del tempo) decisero di riedificare una chiesa oramai fatiscente in via Torino e di dedicarla a San Sebastiano. Il 7 settembre 1577 fu posta la prima pietra e il tempio, dall’architettura nobile e austera, fu completato nel 1603. 

Oggi questa chiesa è chiamata Tempio Civico perché appartiene al Comune di Milano che provvede alla sua manutenzione e alle esigenze del servizi liturgico.

Le opera d’arte più interessanti sono la pala d’altare che rappresenta San’Eligio di Andrea Lanzani (1639-1712), quella dell’Annunciazione di Giuseppe Danedi detto il Montalto (1619-1689), la Circoncisione di Gesù di Federico Barocci (1535-1622) e due tele rappresentanti San Carlo e San Filippo Neri.

Nel dopoguerra l’Amministrazione comunale ha apportato alcuni abbellimenti, tra cui una statua di San Francesco del Trentacoste, le vetrate del Marussig e il portale in bronzo di Manzù.

Il 20 gennaio di ogni anno vi si incontrano i Canonici del Duomo con il vescovo e le Autorità civili con il Sindaco per onorare San Sebastiano con una solenne celebrazione.

L’organo a canne costruito nel 1928 dalla ditta Balbiani-Vegezzi Bossi è collocato entro due ricche casse intagliate poste su due cantorie gemelle situate sotto i due archi alla destra e alla sinistra del portale d’ingresso.

Panzeri

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