La Villa del Balbianello sul lago di Como

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La Villa del Balbianello è bella, proprio bella. Non a caso sue sale e giardini sono state girate varie pellicole internazionali, tra cui Un mese al lago di John Irvin (1995), Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni di George Lucas (2002) e Casino Royale di Martin Campbell (2006). Dal 1988 fa parte del Fai (Fondo Ambiente Italiano) che la mantiene nelle migliori condizioni e la rende visibile per i tanti visitatori che ne possono apprezzare le bellezze. La sua storia parte, come spesso molti palazzi di rara bellezza, dal volere di un cardinale: Angelo Maria Durini, che nel 1787 la fece edificare su un preesistente monastero francescano. 

Alla Villa del Balbianello si può arrivare in barca…

…oppure a piedi in mezzo al bosco della villa

Al cardinale, che nel periodo estivo e autunnale era solito ospitare presso la villa raduni di intellettuali (tra i quali Giuseppe Parini), si deve la realizzazione del loggiato settecentesco e dei due padiglioni da questo collegati.

Alla morte del Durini, nel 1797 la villa passò dapprima a Giuseppe Sepolina, che la ribattezzò secondo il proprio cognome. Successivamente, il complesso finì nelle mani di Luigi Porro Lambertenghi (nipote del Durini), il quale ebbe Silvio Pellico come precettore dei propri figli. La gestione Porro Lambertenghi comportò un restauro della chiesa di San Giovanni e dell’ex-monastero, oltre alla realizzazione di opere finalizzate a collegare internamente tutti i corpi di fabbrica compresi tra il loggiato e la darsena.

In seguito la proprietà venne acquistata da Giuseppe Arconati Visconti che, fra gli altri, ospitò nel suo salotto Giovanni Berchet, Giuseppe Giusti e Alessandro Manzoni. Il figlio di Giuseppe, Gianmartino Arconati Visconti, fece apportare miglioramenti al giardino e alla loggia, ma al graduale declino del casato corrispose un progressivo abbandono della villa, che per più di trent’anni fu lasciata a sé stessa. 

L’edificio cadde in stato di abbandono finché un ufficiale statunitense, Butler Ames, la rilevò e ne rinnovò il giardino. Nel 1974 venne acquisita dall’esploratore Guido Monzino, erede della famiglia fondatrice della Standa, che la arredò con cimeli provenienti dalle sue spedizioni. Monzino, che morì senza eredi nel 1988, lasciò infine la villa al Fondo Ambiente Italiano, da allora proprietario dell’edificio che mantiene nelle condizioni in cui la lasciò l’esploratore lombardo.

La loggia Durini La loggia Durini, monumentale struttura ad archi, è inverdita da un Ficus Repens e ha il pavimento decorato con una rosa dei venti intarsiata per orientare simbolicamente i ritorni di Monzino dopo le sue peregrinazioni intorno al mondo.

Si qui la storia. Si può arrivare alla villa del Balbianello in due modi: via lago con la barca o via terra con un bel sentiero di una ventina di minuti che attraversa i boschi della villa. Il mio consiglio è quello di arrivare con la barca e tornare dal sentiero. Arrivare con la barca pè affascinante perché si ripercorre la via che hanno percorso tutti gli ospiti illustri dei vari proprietari della villa e per il bellissimo colpo d’occhio sulla penisola. Attenzione che in questo periodo di pandemia il Fai consiglia di prenotare la visita per non dover rimanere fuori se si raggiungono il numero massimo di visitatori consentiti. Prenotate anche la visita guidata, perché l’unico modo per scoprire gli ambienti interni con gli arredamenti e i cimeli raccolti da Guido Monzino durante i suoi viaggi e le sue esplorazioni.

Maggiori informazioni sul sito del FAI

Gli interni

La biblioteca in una dei due stanze presenti nella loggia Durini

Lo studio di Monzino

La sala delle collezioni

Le preziose quanto curiose raccolte di oggetti rari, come quelle di arte primitiva (con esemplari africani, precolombiani, egizi, arcadici e inuit), di carte geografiche, stampe ottocentesche con vedute del Lario, libri, tappeti e rari dipinti su vetro del XVIII secolo.

Il Museo delle Spedizioni contiene gli oggetti delle imprese alpinistiche di Guido Monzino.

La camera da letto

Il salotto con il camino

La sala da pranzo

 

 

 

 

 

 

Panzeri

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