Il Forte di Bard, storicamente baluardo della difesa della Val Padana. Arrivando da Milano o da Torino, sulla Torino Aosta, dopo Ivrea si comincia a vedere l’imbocco della Valle d’Aosta. Ma subito dopo Pont Saint Martin la valle si stringe è propio nel mezzo si staglia il Forte di Bard, a difesa delle invasioni francesi.
In realtà il forte che vediamo oggi risale al 1830, voluto da Carlo Felice. Non fu mai impegnato e, anzi, dalle fine dell’800 fu utilizzato come prigione e poi come deposito di munizioni. Infatti, il fronte della Prima Guerra Mondiale era spostato verso il trentino e i francesi erano nostri alleati.
Ma furono proprio i francesi a distruggere il primo Castel de Bard. Infatti, il 14 maggio del 1800 Napoleone con 40.000 uomini varcarono il Gran San Bernardo per sorprendere l’esercito austro-piemontese. La marcia proseguì sino a Bard dove fu arrestata dalla guarnigione austriaca. Dopo 14 giorni di resistenza fu firmata la resa e qualche mese più tardi Napoleone fece radere al suolo il castello fortezza.
Oggi il Forte di Bard è il complesso museale più importante della Valle d’Aosta. Il forte è costituito da tre principali corpi di fabbrica, posti a diversi livelli, tra i 400 e i 467 metri: dal più basso, l’Opera Ferdinando, a quello mediano, l’Opera Vittorio, e al più alto, l’Opera Carlo Alberto per un totale di 283 locali.
Con una serie di ascensori panoramici si sale in alto, alla più imponente delle tre opere, formata da una cinta su cui si appoggiano tutti i fabbricati e che racchiude al suo interno l’Opera di Gola, con il relativo cortile, posta a difesa del lato sud, e l’Opera Carlo Alberto con il grande cortile quadrangolare della Piazza d’Armi, circondato da un ampio porticato. Il primo piano dell’Opera ospita il Museo delle Alpi. Al pianterreno, lungo il Deambulatorio che si affaccia sulla grande Piazza d’Armi, si affacciano gli spazi dedicati alle mostre temporanee e lo spazio Vallée Culture.
All’interno dell’Opera Carlo Alberto si trovano anche le Prigioni, 24 celle di detenzione disposte lungo quattro sezioni. Le anguste celle dove venivano rinchiusi i prigionieri hanno dimensioni molto ridotte, circa 1,3 x 2 metri. Nel corso dell’Ottocento arrivarono ad ospitare decine di prigionieri, in particolare nel corso della terza Insurrection des Socques del 1854 per poi essere trasformate in magazzini viveri della fortezza. Lo spazio ospita un percorso multimediale dedicato alla storia della fortezza.
A circa metà della rocca sorge l’Opera Vittorio, che ospita Le Alpi dei Ragazzi, un percorso interattivo interamente dedicato ai più giovani di avvicinamento all’alpinismo.
Più in basso ecco l’Opera Ferdinando costituita da due corpi di fabbrica: l’Opera Ferdinando Inferiore e l’Opera Ferdinando Superiore all’interno del quale è ubicato il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere.
Sino al 2 settembre 2018 nelle stanze dell’Opera Ferdinando è ospitata la bellissima mostra fotografica “La Guerra Bianca – 1915-1918: Vivere e Morire sul fronte dei ghiacciai“, con le fotografie di Stefano Torrione e realizzata per il National Geographics Italia in occasione del centenario della Grande Guerra.
Sotto il forte si sviluppa il bellissimo paese medioevale di Bard.
