Chiesa vecchia di Santa Maria a Belgirate, un gioiellino poco conosciuto

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La Chiesa vecchia di Santa Maria a Belgirate è un gioiellino che non molti conoscono. Se state facendo un giro tra Arona e Stresa non potete pianificare uno stop a Begirate, per visitare quale bella chiesetta. Un tempo era la chiesa parrocchiale. È  collocata in posizione panoramica su uno sperone roccioso soprastante il centro abitato.

La prima menzione dell’edificio nei documenti della Curia novarese risale al 1571, in occasione di una visita pastorale viene infatti citata la “Chiesa parrocchiale di Santa Maria“. Le fondazioni ritrovate durante gli scavi in occasione della ristrutturazione testimoniano dell’esistenza di una cappelletta ad una sola navata centrale con la parte absidale rivolta ad est risalente all’anno 1000. La costruzione della torre campanaria è della prima metà del XII secolo.

Il panorama dalla terrazza della chiesa

La chiesa divenne parrocchia in un periodo imprecisato tra il 1365 e il 1452, anno in cui Belgirate non viene più citata fra le comunità dipendenti dal capitolo di Baveno. A quel momento risale l’edificazione della nicchia del battistero che venne poi ristrutturata in occasione della già citata visita pastorale del 1571.

Con l’aumento della popolazione e il progressivo spostamento del baricentro del nucleo abitativo verso le rive del lago venne ingrandito il piccolo oratorio di San Carlo fino a divenire “la chiesa nuova”. La chiesa di Santa Maria rimase parrocchia fino al 1795, da quell’anno divenne chiesa cimiteriale.

Gli affreschi

Una volta varcato il portale di ingresso sul lato destro si incontrano tre opere di autore ignoto: un affresco raffigurante tre santi dei quali solo la centrale Santa Lucia è identificabile con chiarezza, una Sant’Apollonia e un vescovo ritratto sul primo pilastro a destra. Lo stile pittorico ancora legato ai canoni gotici fa risalire queste opere al quattrocento.

Sant’Apollonia e un vescovo

Dalla navata destra si accede alla cappella della Crocefissione, la più riccamente decorata con affreschi cinquecenteschi sempre di autore anonimo. Una data riportata sulla decorazione di una finestra laterale fa risalire la realizzazione al 1586. La scena della crocefissione è affiancata da raffigurazioni dei santi, San Defendente e San Rocco a sinistra dell’altare e San Sebastiano alla sua destra. 

San Defendente e San Rocco

Sul muro perimetrale un’Assunzione di Maria sovrasta le immagini di San Gaudenzio e San Teodoro Vescovo. L’intero ciclo è stato attribuito nell’edizione del 1928 di “Novaria Sacra” alla scuola del Luini.

La cappella situata nella navata opposta è di epoca più recente, una data riportata in una cornice laterale indica l’anno 1600. L’affresco a tutta parete che raffigura l’adorazione dei Magi è parzialmente deteriorato ma si riconoscono i tre Magi circondati da altre figure. Sul muro perimetrale un vescovo non identificato. La qualità di questi affreschi, nei quali si individuano i caratteri dell’epoca barocca è inferiore rispetto a quelli della navata opposta.

Ultimo in ordine di tempo è l’affresco del battistero che risale ai primi decenni del 1600 e presenta tutti i caratteri tipici dell’arte popolare di epoca barocca. Della stessa epoca sono le tele nella cappella dell’altare maggiore, sulla parente di fondo una scena della presentazione di Gesù al Tempio, nelle tele laterali scende della vita di Gesù. Al periodo barocco è riconducibile anche l’altare maggiore, opera lignea di autore ignoto.

 

 

 

 

 

 

 

Panzeri

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