Nell’antica frazione di Mezzana, comune di Somma Lombardo, si trova il Santuario della Madonna della Ghianda. Al luogo e in particolare al nome “della ghianda” è legata l’antica tradizione popolare che risale al XIII secolo secondo la quale la Madonna sarebbe comparsa tra i rami di una quercia a una giovane pastorella sordomuta. Dopo l’apparizione la pastorella guarì e il popolo edificò, proprio nel luogo dell’apparizione, una piccola cappella in segno di devozione e riconoscenza.
Sopra questa prima cappella, nel 1570 il cardinal San Carlo Borromeo, con il concorso della popolazione mezzane, fece costruire l’attuale edificio in stile rinascimentale, con la bella facciata ricca di nicchie, mensole e numerose cariatidi. L’incarico fu dato all’architetto Pellegrino Tibaldi, detto anche Pellegrino Pellegrini (1527-1596).
All’interno il santuario è composto da una navata centrale e sei cappelle laterali. Quattro di queste cappelle dette “dei giudei” hanno all’interno statue ligee in grandezza naturale che rappresentano le scene principali della Passione di Gesù. È una particolarità interessantissima perché è molto difficile trovare delle chiese con gruppi di statute piuttosto che affreschi.
Dietro l’altare si apre una porticina che conduce all’antica abside affrescata da Michelino da Besozzo alla fine del 1300. L’opera ritrae la Beata Vergine assisa tra i rami di una quercia con il Bambin Gesù in grembo. Ai piedi dell’albero troviamo Adamo dormiente mentre sui rami sono raffigurati i Re della Genealogia di Cristo. Nella parte superiore sono visibili i dodici profeti che predissero la nascita di Gesù.
Particolari delle statue lignee. Come si nota sono state rappresentate le persone del tempo, con i loro volti popolari e i loro difetti fisici.