Attraversare il globo per documentarne le meraviglie naturali, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica verso la bellezza e la fragilità del mondo naturale, rappresenta oggi un’urgenza non più rinviabile, anche perché andare alla ricerca dei rari attimi di bellezza e armonia è diventata impresa sempre più difficile.

Sono questi i motivi che hanno indotto Simone Sbaraglia, il fotografo che guarda gli animali negli occhi, a dare al suo progetto Ritratto di un Pianeta selvaggio il carattere della mutevolezza e del cambiamento, caratteristiche che rispecchiano lo stato attuale della natura del nostro Pianeta Terra.

@Simone Sbaraglia Photography

Ritratto di un Pianeta selvaggio, la mostra di Simone Sbaraglia ospitata al Museo Civico di Zoologia di Roma dal 2 al 24 febbraio, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, nasce dunque come un progetto caratterizzato dalla mutevolezza, che rappresenta un mondo fragile, in rapidissimo cambiamento e che, altrettanto rapidamente, rischiamo di perdere.

Un progetto a tappe, che inizierà dal Museo Civico di Zoologia per poi ripartire dopo quattro settimane, girare l’Italia e sconfinare all’estero. Un racconto che evolve e cambia con il progredire delle tappe nelle varie città, dando luogo a un ritratto del nostro Pianeta in costante evoluzione e cambiamento.

La mostra avrà una forte impronta multimediale caratterizzata da diversi video di backstage, un’intervista all’autore e diversi video tecnici.

Le stampe cambieranno di tappa in tappa con l’evolversi stesso del progetto e così anche il catalogo, che non assume la classica forma del libro, ma è costituito da una raccolta delle fotografie presenti in mostra che, come le immagini esposte, saranno diverse di città in città. Il tutto sarà costantemente raccontato nel sito del progetto.

Simone Sbaraglia, FUJIFILM ITALIA Ambassador X-Photographer, ha dedicato più di tre anni a questo progetto girando il mondo per scovare i luoghi e le specie che ancora resistono e che ancora sono in grado di regalarci quelle emozioni che solo il contatto con la natura incontaminata può donare. Raccontarne la bellezza è sempre stata per l’artista una priorità e lo è ancor di più oggi, epoca in cui purtroppo stiamo perdendo moltissimi di quei paradisi selvaggi.

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