Dov’è Santa Maria dei Miracoli? Uscendo dal caos di Piazza Duomo  proseguendo per Corso Italia, dopo aver superato la circonvallazione interna (via Santa Sofia) si scopre una chiesa morigerata, che poco si vede perché circondata da mura che ne limitano lo sguardo. Si tratta del Santuario di Santa Maria dei Miracoli. Ma appena superate le mura già lo sguardo sulla facciata e sul bel porticato è appagante, tanto è la ricchezza di statue e  orpelli.

Il primo disegno della facciata, non realizzato, di Vincenzo Seregni fu ripreso da Galeazzo Alessi che compose il progetto in stile manierista. Venne realizzata in marmo di Carrara a partire dal 1572 da Martino Bassi.

La chiesa di Santa Maria dei Miracoli fu costruita nel 1493 accanto alla preesistente basilica romanica di San Celso, in sostituzione di una precedente cappella del 1430 che accoglieva un’icona miracolosa della Madonna (ancora presente nella Basilica).

È del 1504 il progetto del grande porticato antistante la facciata e che la nasconde dai passanti di corso Italia. Nel 1513 si decise di modificare il progetto originario, a croce latina con un’unica navata, aggiungendo le navate laterali e il deambulatorio.

Gli affreschi sotto la cupola della chiesa, coi quattro Dottori a fianco dei finestroni e i quattro Evangelisti nei pennacchi sono opera di Andrea Appiani.

Il progetto coinvolse i giù importanti architetti lombardi del ‘500 e nn è un caso che l’interno risulti un modello dello stile tardo rinascimentale milanese.

La chiesa accoglie pregevoli opere d’arte, che segnarono il passaggio dalla stagione manieristica a quella della Controriforma. 

 

L’affresco trecentesco della vecchia chiesa, rimasto nella navata sinistra, fu visto lacrimare nel 1620, confermando la miracolosi del luogo, ed è per questo che si deve la denominazione di basilica.

L’affresco trecentesco che ritrae la Madonna che fu vista lacrimare nel 1620
Nel transetto sinistro, all’interno di un altare disegnato da Martino Bassi, si conserva la veneratissima statua marmorea dell’Assunta di Annibale Fontana (1586), completata in seguito da due angioletti reggicorona di Giulio Cesare Procaccini.
il deambulatorio che corre intorno al presbiterio è decorato con una serie di tele di importanti artisti, tra i quali Gaudenzio Ferrari, che vi dipinse Il Battesimo di Cristo (1540-41), il bresciano Moretto con la sua Conversione di San Paolo (1540-45) e Callisto Piazza, autore del San Gerolamo (1542-44)

Molto interessante è l’olio su tela “Trasporto del corpo di Gesù” di Giulio Cesare Procaccini. Il pittore giunte se a Milano nel 1585 e una decina di anni dopo iniziò la sua attività al Santuario, inizialmente come scultore (alcuni rilievi scultorei della facciata) ma poi come pittore. Oltre a questo bellissimo quadro dipinse anche la pala “Il martirio dei santi Nazzaro e Celso“. Ma è soprattutto interessante quest’ora, perché le figure sono disposte secondo una dimensione verticale piuttosto accentuata e la gamma cromatica è giocata sull’accostamento di colori piuttosto stridenti, di derivazione manierista. Ma ecco alcuni dettagli interessanti del quadro:

L’organo a canne venne costruito nel 1958 dalla ditta Balbiani-Vegezzi Bossi e si articola in tre corpi, quello maggiore sulla cantoria in controfacciata, entro la cassa dello strumento precedente ottocentesco, e gli altri dietro gli stalli del coro; la consolle dispone di due manuali e pedaliera, e i registri sono in totale 27, con trasmissione elettropneumatica.
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