Montagne sontuose, colline punteggiate di castelli, città ricche di storia ed arte, vini eccellenti e sua maestà il tartufo: il Piemonte è la meta ideale per un viaggio che unisce l’aspetto culturale e quello enogastronomico, con tante sorprese ricche di gusto attraverso paesaggi. Un modo alternativo e divertente di andare alla scoperta di queste terre è il treno, magari seguendo uno degli Itinerari di passaggio  – promossi da Trenitalia e Slow Food e presentati all’ultima edizione di Vinitaly – come la linea Torino-Alba, nel cuore delle Langhe.

Torino, antica capitale e patria del tramezzino

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Torino si gira piacevolmente a piedi attraverso un itinerario che tocca i principali punti di interesse. Si può iniziare da Piazza Castello, dove si trova il maestoso Palazzo Reale, che è stata la residenza dei Savoia fino al 1865: porcellane, statue, mobili preziosi e un grande sfarzo caratterizzano gli ambienti. Altre tappe importanti della capitale sabauda sono sicuramente il Museo Egizio, il più autorevole al mondo dopo quello del Cairo e il Museo Nazionale del Cinema, ospitato nella imponente sede della Mole Antonelliana, dove dall’alto dei suoi 85 metri si può ammirare il panorama di tutta la città.

Torino non è solo l’antica capitale del Regno d’Italia, ma vanta anche una ricca tradizione gastronomica, soprattutto per l’invenzione del tramezzino, che nel 1926 nasce proprio qui, al Caffè Mulassano di Piazza Castello, uno dei locali storici della città. Il tramezzino, chiamato così dal poeta Gabriele d’Annunzio, è la versione italiana delsandwich inglese, invenzione di John Montagu, IV conte di Sandwich, appassionato giocatore di carte che per non perdere tempo si sarebbe concesso dei rapidi spuntini a base di carne di manzo tra due fette di pane. Oggi il tramezzino è qui una vera istituzione, e viene servito in numerose varianti anche per accompagnare l’aperitivo, un rito irrinunciabile tutto piemontese. Torino è anche un importante centro di produzione del cioccolato, un tempo bevanda esclusiva dei nobili e oggi disponibile in moltissime varietà. Per non parlare di gianduia e gianduiotti. Un’altra tipica specialità, forse poco nota, è il bicerin, la bevanda a base di caffè, crema di latte e cioccolata, che il vero torinese beve solo la mattina.

Langhe e Roero, il trionfo dei sapori

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Le Langhe occupano la regione meridionale del Piemonte. Si dividono in Alta e Bassa Langa e Roero. La Bassa Langa, che in realtà occupa la parte settentrionale, si trova tra i fiumi Belbo e Tanaro. Qui si trova Alba, città principale famosa per il pregiato tartufo bianco, i vini e la nocciola IGP. L’Alta Langa si trova al confine con la Liguria e il Roero, così chiamato dall’omonima famiglia che governò questa zona dal Medioevo, è a nord-est di Cuneo. Sin dai tempi più antichi tutta questa zona è rinomata per i suoi vini eccellenti, talmente rinomati che nel 2014 l’intera area è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco. In queste terre, infatti, crescono quelle che sono ritenute tra le più pregiate qualità di uva italiane, con le quali vengono realizzati vini rossi celebri nel mondo, come Barolo, BarbarescoBarbera d’Asti, Dolcetto d’AlbaGrignolino d’Asti. Non da meno sono i bianchi, dal gusto più tenue: Arneis Moscato d’Asti, dolce e aromatico.

Visitando le Langhe si possono scoprire castelli meravigliosi, come quello di Govone, che fu residenza dei Savoia e iscritta nel patrimonio UNESCO – o quello di Grinzane Cavour, a cinque chilometri da Alba, che diede i natali a Camillo Benso. Vale la pena anche percorrere la Strada Romantica, che si snoda in undici tappe per complessivi cento chilometri, iniziando da Vezza d’Alba fino a Camerana. Il viaggio è allietato da numerosi punti panoramici da cui si può ammirare il paesaggio.

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Le specialità tipiche di queste zone sono il tartufo bianco di Alba, al quale ogni anno in autunno è dedicata una Fiera internazionale, la nocciola dolce e il grissino, il tipico pane croccante di forma allungata, che si accompagna con affettati e formaggi. Ovviamente su tutto il territorio si possono gustare anche gli altri piatti della cucina piemontese, come gli agnolotti quadratiripieni di carne (plin), da condire con burro e salvia, o i tajarin, ovvero le tagliatelle sottili, il riso al Barolo, il brasato al Barbera o l’agnello sambucano, dalla carne tenera e molto gustosa.

Da non perdere, soprattutto nei mesi freddi, è la bagna cauda, pietanza a base di olio, acciughe dissalate e tanto aglio. Per mangiarla si segue un vero e proprio rito: infatti bisogna condividere la salsa, posta in un tegame di terracotta al centro della tavola, con gli altri commensali. Va consumata calda immergendovi vari tipi di verdure crude e cotte.

 

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